Dove cadono i fulmini

Sembra una vela rossa questo lembo di stoffa leggera che svolazza nella nostra visione, in realtà è una lunga striscia di tulle che lascia la scia come una cometa rossa nell’azzurro. Il silenzio di un cortile/piazza/grande magazzino semi vuoto/ comunque un mondo immobile, senza tempo. Al centro di questo mondo viene condotta Erica, sono due ragazze che l’accompagnano, una di queste ha in mano il tulle. Erica è serena e concentrata come chi sta per affrontare la prova di un gioco rigoroso, è vestita di rosso. Le ragazze la bendano col tulle e come nella moscacieca la fanno girare su se stessa per disorientarla. Gira Erica gira la musica e siamo altrove, nel viaggio della sposa bendata che attraversa paesi, campagne, schiva pericoli, raggiunge orli di panorami, si ferma sul ciglio di precipizi. La musica va e lei canta. Percorre la strada dell’istinto che la porta al mare e a tuffarsi cosi vestita e bendata. La coda musicale si consuma e restano le note dell’acqua spostata dal nuotare, poi silenzio siamo sott’acqua. È attesa da una cerimonia, un simil-prete, un simil-sposo, un similmatrimonio, una felicità vera.